CANDIDA E SQUILIBRI ORMONALI: C’È UN COLLEGAMENTO?

Molte donne se lo chiedono: la candida potrebbe essere causata da squilibri ormonali? E se sì, come rimediare? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

Che la suscettibilità alla candida sia influenzata da fattori ormonali è fuori dubbio. Lo dimostrano diverse osservazioni. Anzitutto durante la gravidanza, quando estrogeni e progesterone hanno valori molto più alti del normale, il rischio di sviluppare candidosi è maggiore. Viceversa dopo la menopausa la candidosi è assai rara. Inoltre l’assunzione di contraccettivi orali è considerato un fattore di rischio per la candida.

Ma se non sei in gravidanza né assumi la pillola anticoncezionale, potresti ugualmente avere squilibri ormonali che ti predispongono alla candida?

La risposta a questa domanda non è ancora certa, e se la ponessi al tuo ginecologo probabilmente ti risponderebbe “No”. Pochi però sono a conoscenza di un dato particolarmente interessante. È stato osservato, infatti, che un certo numero di donne che soffrono di candida hanno livelli di progesterone più bassi del normale. Come abbiamo descritto qui, questo deficit di progesterone potrebbe compromettere le difese immunitarie a livello vaginale e favorire la comparsa di candida, soprattutto nella seconda metà del ciclo.

Attenzione! Questo non significa che tutte le donne che soffrono di candida abbiano squilibri ormonali. In alcuni casi, però, una carenza di progesterone potrebbe contribuire allo sviluppo di questa patologia. Specialmente quando la candida si presenta puntualmente poco prima delle mestruazioni.

Vediamo allora di comprendere qualcosa in più su questo ormone, il progesterone, e su come riequilibrarlo in modo naturale.

Ormoni e ciclo mestruale

Nella prima metà del ciclo, a partire cioè dal primo giorno di mestruazioni fino all’ovulazione, nelle ovaie si sviluppa un follicolo (fase follicolare) che poi a metà ciclo rilascerà un ovulo (ovulazione). A questo punto il follicolo si trasforma in una struttura chiamata corpo luteo, che per tutta la seconda metà del ciclo (fase luteale) produrrà progesterone. La funzione del progesterone è quella di preparare l’endometrio per l’impianto di un eventuale ovulo fecondato. Se la fecondazione non è avvenuta, il corpo luteo scompare e i livelli di progesterone si abbassano bruscamente: questo è il segnale che fa iniziare le nuove mestruazioni, e il ciclo ricomincia.

Ma se l’ovulazione non avviene e quindi il corpo luteo non si forma, oppure se si forma ma non produce adeguate quantità di ormoni (insufficienza luteale), nella seconda metà del ciclo si avranno bassi livelli di progesterone. Questa condizione può provocare, tra le altre cose, difficoltà a restare incinta e/o aborti spontanei. E, come abbiamo detto, potrebbe contribuire anche alla candidosi vaginale.

Potrebbe essere il tuo caso?

Oltre ovviamente ad eseguire i dosaggi ormonali, ci sono alcuni segnali che possono aiutarti a capire se hai bassi livelli di progesterone. Eccoli:

  • Ciclo mestruale più corto del normale (meno di 25 giorni).

  • Spotting.

  • Mestruazioni eccessivamente abbondanti o eccessivamente lunghe (più di 7 giorni).
    Senza l’azione regolatrice del progesterone la mucosa uterina si ispessisce più del dovuto; quando poi durante le mestruazioni si sfalda, il flusso potrebbe essere particolarmente abbondante.

  • Presenza del muco fertile anche nella seconda metà del ciclo.
    Osservando le perdite vaginali, si può notare che queste cambiano durante il mese. Subito dopo le mestruazioni sono assenti o scarse, di consistenza pastosa. In prossimità dell’ovulazione invece diventano abbondanti, trasparenti, fluide e filamentose, simili all’albume d’uovo: è il cosiddetto muco fertile, che favorisce la sopravvivenza degli spermatozoi e quindi il concepimento. Nella seconda metà del ciclo, grazie all’azione del progesterone, le perdite diventano più scarse, dense e bianche. Se questo cambiamento non avviene è possibile che i livelli di progesterone siano troppo bassi.

  • Temperatura basale che non si alza o si alza poco durante la seconda metà del ciclo.
    Uno degli effetti del progesterone è quello di aumentare la temperatura corporea: se la misuri tutti i giorni alla stessa ora, ad esempio al mattino prima di alzarti, dopo l’ovulazione dovresti osservare un aumento di circa mezzo grado. Ma se il progesterone è troppo basso anche la temperatura resterà bassa.

  • Anche la sindrome premestruale può essere associata a progesterone basso.
candida e squilibri ormonali

Candida e squilibri ormonali, cosa fare?

Se pensi di avere il progesterone basso può essere una buona idea parlarne con il tuo ginecologo. Ma prima di ricorrere ad eventuali terapie farmacologiche (utili soprattutto nel caso tu non riesca a restare incinta o a portare avanti la gravidanza) ci sono diversi metodi naturali che possono aiutarti a riequilibrare i tuoi ormoni.

1) Gestione dello stress

Lo stress è una delle cause più comuni di alterazioni ormonali. Questo perché tutti gli ormoni steroidei (tra cui figurano gli ormoni sessuali ma anche l’ormone dello stress, il cortisolo) vengono prodotti a partire dal medesimo precursore: il pregnenolone. In condizioni di stress elevato l’organismo produrrà maggiori quantità di cortisolo, e dunque il pregnenolone potrebbe non essere sufficiente per supportare un’adeguata produzione degli altri ormoni.

2) Controllo del peso

Le donne in sovrappeso o obese tendono ad avere squilibri ormonali, dovuti al fatto che il grasso corporeo in eccesso è collegato a una maggiore produzione di estrogeni e quindi a uno sbilanciamento di tutto l’assetto ormonale. Ma anche la magrezza eccessiva non aiuta: può infatti bloccare del tutto il ciclo mestruale, perché l’organismo vuole evitare una gravidanza per la quale non avrebbe sufficienti risorse.

3) Dieta equilibrata

Quando consumiamo alimenti ricchi di zuccheri, per controllare la glicemia il corpo produrrà grandi quantità di insulina. E l’insulina stimola una eccessiva produzione di testosterone, che interferisce con la corretta funzionalità delle ovaie. Per evitare un rialzo eccessivo della glicemia è bene limitare gli zuccheri semplici, sostituire farine e cereali raffinati con quelli integrali, e accompagnare sempre i carboidrati con proteine e verdure. Un’alimentazione varia ed equilibrata è inoltre indispensabile per apportare tutti i nutrienti di cui anche il sistema riproduttivo ha bisogno.

4) Integratori

Sono diversi i rimedi naturali utili per supportare la funzionalità delle ovaie e riequilibrare l’asse ormonale femminile. I seguenti, in particolare, hanno dimostrato di essere in grado di aumentare i livelli di progesterone troppo scarsi: vitamina C (protegge le ovaie dai radicali liberi), vitamina E e L-Arginina (migliorano la circolazione sanguigna a livello delle ovaie).

La vitamina C, in particolare, è uno dei rimedi più utilizzati in caso di progesterone basso. In uno studio clinico su donne con insufficienza luteale e infertilità l’assunzione di questa vitamina ha aumentato significativamente, rispetto al placebo, sia i livelli di progesterone che il tasso di gravidanze. Se cerchi un integratore di vitamina C di alta qualità guarda qui.