Candida e vaginosi batterica sono le due più comuni infezioni vaginali, e sono molte le donne che soffrono di entrambe.
A volte si presentano contemporaneamente, ma più spesso si alternano seguendo uno schema preciso e prevedibile: per prima compare la vaginosi, il medico prescrive una terapia antibiotica per curarla, la vaginosi passa e dopo qualche tempo (possono essere giorni o settimane) arriva la candida.
Il motivo sembra ovvio: gli antibiotici utilizzati per trattare la vaginosi batterica alterano il microbiota vaginale, predisponendo alla candidosi. In generale, infatti, l’assunzione di antibiotici è una delle principali cause di candidosi (abbiamo spiegato bene perché in questo articolo). Ma se riflettiamo meglio ci rendiamo conto che questo ragionamento ha un problema. Nella vaginosi batterica il microbiota vaginale è già profondamente alterato: i benefici lattobacilli, che proteggono l’ambiente vaginale da tante problematiche, tra cui la candida, sono pressoché assenti.
Quale danno aggiuntivo può fare, allora, la terapia antibiotica? Sono realmente gli antibiotici i responsabili?
Uno studio appena uscito sulla rivista scientifica Microorganisms propone una spiegazione diversa e per certi versi sorprendente. L’idea è che sia proprio il processo di guarigione dalla vaginosi batterica che rende l’ambiente vaginale particolarmente suscettibile all’attacco della candida. Vediamo perché.
Cosa accade durante la vaginosi batterica…
La vaginosi batterica è una disbiosi vaginale in cui i benefici lattobacilli vengono soppiantati da un consorzio di batteri che normalmente popolano la vagina in concentrazioni molto piccole, tra cui Gardnerella, Prevotella, Mobiluncus, Sneathia e molti altri. Se i lattobacilli producono grandi quantità di acido lattico, che rende l’ambiente vaginale fortemente acido (pH<4.5), i batteri tipici della vaginosi producono sostanze diverse: tra questi spiccano le ammine biogene, che danno alle secrezioni vaginali il tipico odore, e l’acido acetico. La conseguenza è che il pH aumenta, raggiungendo – in media – valori compresi tra 5 e 6.
Come abbiamo accennato all’inizio, i lattobacilli (e in particolare L. crispatus, il marcatore di salute vaginale per eccellenza) proteggono l’ambiente vaginale dalle infezioni, tra cui anche la candida. Nella vaginosi batterica questa protezione viene meno, e infatti gli studi hanno osservato che le donne che soffrono di vaginosi batterica hanno in media una maggiore colonizzazione da parte della candida.
Ma colonizzazione e candidosi sintomatica sono due cose completamente diverse. Come abbiamo visto dettagliatamente in questo articolo, di solito la candida, che popola la vagina di moltissime donne, è innocua, e solo in circostanze particolari diventa patogena. La candidosi sintomatica è caratterizzata da due aspetti: da un lato la candida cambia forma e da lievito si trasforma in ifa, e dall’altro il sistema immunitario della donna scatena una risposta infiammatoria violenta ma purtroppo inefficace.
… E quando la vaginosi guarisce
Torniamo ora alla situazione di vaginosi batterica. La candida è presente in grosse quantità, ma rimane innocua perché le sostanze prodotte dai batteri della vaginosi (ammine biogene e acido acetico) inibiscono la sua trasformazione in ifa.
Nel momento in cui, grazie agli antibiotici, la vaginosi guarisce, accadono diverse cose contemporaneamente:
- I livelli di ammine biogene e acido acetico si riducono bruscamente: vengono così a mancare due fattori che tenevano la candida sotto controllo.
- Il microbiota si arricchisce di lattobacilli. Purtroppo, però, non del benefico crispatus. La maggior parte delle donne ha, nel periodo immediatamente successivo a un episodio di vaginosi batterica, un microbiota dominato dalla specie L. iners, che non fornisce altrettanta protezione nei confronti della candida e inoltre tende a tenere in allerta il sistema immunitario, creando un certo livello di infiammazione. Studi dimostrano che spesso le pazienti che soffrono di candidosi ricorrente hanno un microbiota dominato proprio da L. iners.
- Il pH si abbassa e torna verso livelli normali. Questa acidificazione ha una conseguenza molto curiosa sulla candida: la spinge a modificare la struttura della sua parete cellulare, mettendo in mostra alcune sostanze immunogeniche che prima erano nascoste. Il sistema immunitario, già sul piede di guerra, reagisce con violenza.
Ed ecco che si verificano le condizioni ideali perché compaia una candidosi vera e propria.
Come affrontare l’alternanza di vaginosi batterica e candida
Se ti riconosci nella descrizione di vaginosi batterica e candida che si alternano, tre punti sono particolarmente importanti per risolvere la situazione:
- Fornire una buona copertura antimicotica nella fase di guarigione dall’episodio di vaginosi.
- Accelerare il recupero di un microbiota vaginale pienamente protettivo, dominato da L. crispatus.
- Prevenire ulteriori episodi di vaginosi batterica.
Il primo punto giustifica l’utilizzo di una profilassi antimicotica da abbinare all’antibiotico per la vaginosi batterica. Forse il medico ti prescrive già, insieme all’antibiotico, il fluconazolo; volendo utilizzare prodotti naturali si può scegliere MICOTIROSOLO.
Il secondo e il terzo punto sono strettamente collegati: se riusciamo ad arricchire di L. crispatus il microbiota, non solo la candida ma anche futuri episodi di vaginosi saranno molto meno probabili. Possiamo riuscirci utilizzando un probiotico mirato specificamente al rapido riequilibrio del microbiota vaginale: NATURAFLORA LEI.
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Fonti scientifiche:
Sobel, J. D., & Vempati, Y. S. (2024). Bacterial Vaginosis and Vulvovaginal Candidiasis Pathophysiologic Interrelationship. Microorganisms, 12(1), 108. https://doi.org/10.3390%2Fmicroorganisms12010108
Gottschick, C., Deng, Z. L., Vital, M., Masur, C., Abels, C., Pieper, D. H., … & Wagner-Döbler, I. (2017). Treatment of biofilms in bacterial vaginosis by an amphoteric tenside pessary-clinical study and microbiota analysis. Microbiome, 5, 1-15. https://doi.org/10.1186/s40168-017-0326-y
Novak, J., Ferreira, C. S. T., Golim, M. A., Silva, M. G., & Marconi, C. (2023). Covariates of vaginal microbiota and pro-inflammatory cytokine levels in women of reproductive age. Beneficial Microbes, 14(2), 131-141. https://doi.org/10.3920/bm2022.0060
McKloud, E., Delaney, C., Sherry, L., Kean, R., Williams, S., Metcalfe, R., … & Ramage, G. (2021). Recurrent vulvovaginal candidiasis: a dynamic interkingdom biofilm disease of Candida and Lactobacillus. Msystems, 6(4), e00622-21. https://doi.org/10.1128%2FmSystems.00622-21