Capita a molte donne: si fa una terapia antibiotica, magari per curare una cistite, e poco dopo compare la candida. In questo articolo approfondiamo un argomento molto importante: il rapporto che esiste tra candida e antibiotici.
Candida e antibiotici, quale collegamento
Cominciamo con un fatto molto semplice: l’assunzione di antibiotici può provocare la candida. Naturalmente questo non accade sempre, tuttavia tra le donne che soffrono di candidosi recidiva l’assunzione di antibiotici è il fattore che più comunemente ha determinato l’esordio dei problemi. Particolarmente dannose sono le lunghe terapie che a volte vengono prescritte contro l’acne, ma qualsiasi antibiotico ha questo potenziale effetto collaterale.
Qual è il motivo di questa relazione tra candida e antibiotici?
Facciamo un passo indietro. Tutte le superfici cutanee e mucose del nostro corpo sono abitate da abbondanti e variegate comunità di microrganismi. In particolare ci interessano qui i microrganismi che risiedono all’interno dell’intestino e della vagina e che costituiscono rispettivamente il microbiota intestinale e vaginale.
Si tratta per la maggior parte di batteri, ma anche la candida (che non è un batterio bensì un micete, appartiene cioè al regno dei funghi) fa parte di questo ecosistema. In una condizione di salute questi microrganismi vivono in equilibrio tra di loro e con l’ospite, occupando tutto lo spazio e sfruttando tutte le fonti di nutrimento disponibili. È molto difficile che un singolo microrganismo possa aumentare in maniera importante.
Quando assumiamo un antibiotico per debellare un batterio nocivo che ha invaso il nostro organismo, l’antibiotico agisce non solo sul batterio in questione ma anche su tutti gli altri batteri che convivono con noi, eliminandone una certa parte. L’equilibrio del microbiota viene quindi alterato e si crea un vuoto. Poiché la candida non è sensibile agli antibiotici (ricordiamo che non è un batterio ma un micete) essa può approfittarne e riempire quel vuoto. Ecco che è riuscita a moltiplicarsi a dismisura, e se la sua quantità supera le capacità dell’organismo di tenerla sotto controllo si manifesta la candidosi.
Come ristabilire l’equilibrio
Se la candida ha approfittato della presenza di un vuoto biologico per prendere il sopravvento, si potrebbe pensare che, per eliminarla, sia sufficiente riempire questo vuoto assumendo probiotici. Ma purtroppo non è così. I probiotici hanno un ruolo estremamente importante in un programma anti-candida e sono fondamentali in prevenzione; ma una volta che la candida ha avuto modo di proliferare indisturbata, arrivando a dominare il microbiota intestinale o vaginale, da soli difficilmente sono in grado di ristabilire l’equilibrio .
A conferma di questo, in molti casi una importante candidosi coesiste con una flora batterica vaginale perfettamente normale, composta da grandi quantità di lattobacilli. Questo significa che i lattobacilli probabilmente in una prima fase erano diminuiti, cosa che ha permesso alla candida di proliferare; poi però sono riusciti ad aumentare di nuovo, ma questo purtroppo non è stato sufficiente per eliminare la candida.
Per riportare l’equilibrio una volta che la candida ha preso il sopravvento occorre ragionare in modo diverso. Il primo passo è quello di abbassare in maniera decisa la carica di candida: nel nostro programma utilizziamo a questo scopo l’integratore MICOTIROSOLO. Può anche essere necessario abbinare una terapia antimicotica locale.
Una volta che la candida è stata riportata sotto controllo si passa alle successive fasi del programma, che pur mantenendo un’azione antimicotica si concentrano maggiormente sul riequilibrare l’organismo. Si tratta di un passaggio importantissimo: se mancasse, la candida riprenderebbe rapidamente il sopravvento, come spesso accade dopo una terapia con farmaci antimicotici. In questa fase i probiotici sono di fondamentale importanza per riempire lo spazio in cui la candida potrebbe nuovamente riprodursi.
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IMPORTANTE: Ogni tipo di parere è sempre espresso nei termini dell’energetica dei sistemi viventi e non dovrà mai essere ritenuto una diagnosi e non dovrà mai essere considerato un parere medico. Il presente documento non è prescrizione medica ma contiene una serie di suggerimenti di ordine naturopatico. In caso di patologie accertate, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, è sempre doveroso rivolgersi ad un medico.