Una delle caratteristiche che rendono la candida così difficile da affrontare è la sua capacità di formare biofilm sulle mucose. Ma cosa sono i biofilm? Ed è possibile eliminarli? Ne parliamo in questo articolo.
Perché la candidosi vaginale tende così facilmente a recidivare? Perché i farmaci antifungini spesso non riescono ad assicurare una guarigione definitiva? I motivi possono essere diversi (ne abbiamo parlato anche in questo articolo); tra questi c’è anche la capacità della candida di formare biofilm sulle mucose.
Cosa sono i biofilm
Batteri e miceti sono organismi sociali, che amano vivere in comunità. Quando hanno la possibilità di aderire a una superficie che sia in contatto con un fluido (sia inanimata, come le pietre sul fondo di un fiume, che vivente, come la mucosa vaginale) tendono a formare aggregati detti appunto biofilm.
Nel biofilm i microrganismi sono immersi e avviluppati da una sostanza limacciosa che producono essi stessi (“matrice extracellulare”), composta da polisaccaridi, proteine, lipidi e frammenti di DNA. Nei biofilm formati da Candida albicans, per esempio, sono state individuate oltre 560 proteine diverse!
La caratteristica più sorprendente dei biofilm è che non sono una massa caotica bensì aggregati altamente organizzati. Possiedono canali attraverso i quali i fluidi circolano portando i nutrienti e allontanando i prodotti di scarto, e i microrganismi all’interno comunicano tra loro attraverso complessi meccanismi, si coordinano e addirittura si differenziano in sottopopolazioni diverse e specializzate. Di fatto il biofilm appare come un abbozzo di organismo pluricellulare.
Biofilm conviene
I microrganismi traggono significativi vantaggi dal formare biofilm. Rispetto a uno stile di vita solitario, infatti, il biofilm trattiene acqua e sostanze nutritive e protegge i suoi componenti dai pericoli esterni.
Ad esempio i biofilm che si formano all’interno del nostro organismo sono difficilmente attaccabili dal sistema immunitario. Le cellule immunitarie, infatti, faticano a farsi strada dentro la matrice extracellulare per fagocitare i germi lì annidati. Anche i farmaci penetrano a fatica nella matrice extracellulare. Il biofilm inoltre contiene cellule microbiche dormienti che, proprio in quanto tali, non sono sensibili agli antibiotici/antimicotici (i quali agiscono solo su germi in rapida crescita). Queste cellule, denominate non a caso persister cells, riescono a sopravvivere alle terapie antimicrobiche, dopodiché si riattivano e determinano una recidiva.
I microrganismi che popolano il nostro organismo (sia quelli amici che quelli dannosi) tendono a formare biofilm su tutte le mucose che colonizzano, da quella dell’apparato digerente a quella vaginale. E gli scienziati ritengono che la maggior parte delle infezioni siano collegate alla presenza di biofilm: ad es. infezioni respiratorie, urinarie, otiti, ferite infette, e molte altre. Considerando quanto detto sopra, è facile intuire quanto queste infezioni siano difficili da combattere.
Candida e biofilm
Anche la candida, come la maggior parte dei microrganismi, è capace di formare biofilm. Requisito fondamentale per la crescita del biofilm è la formazione di ife, e i biofilm di Candida albicans sono composti da una fitta rete di cellule lievitiformi, ife e pseudoife, spesso associate anche a batteri.
La presenza di biofilm può spiegare uno strano fenomeno che si verifica spesso: sulla carta la candida risulta sensibile a farmaci come il fluconazolo, ma poi quando si effettua la terapia questa non è efficace. Il motivo è che le prove di sensibilità agli antimicotici vengono effettuati su cellule singole, non su biofilm, e come abbiamo visto il biofilm è molto più resistente.
Probiotici contro i biofilm di Candida
Se antibiotici e antimicotici non sono efficaci, allora come eliminare i biofilm? È forse un’impresa disperata?
Per fortuna no. Una possibilità che i ricercatori stanno esplorando è quella di combattere i biofilm per così dire ad armi pari, utilizzando i probiotici. I probiotici, infatti, sono naturalmente attrezzati per combattere i germi dannosi, e in questa guerra tra microrganismi la capacità di distruggere i biofilm del nemico è un’arma preziosa.
Di recente alcuni studi scientifici hanno messo in luce le proprietà anti-biofilm di specifici probiotici.
Saccharomyces boulardii, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus rhamnosus e Bifidobacterium breve (i primi tre contenuti nel nostro integratore NATURAFLORA PLUS) si sono mostrati utili per eradicare i biofilm patogeni che Candida albicans e Candida tropicalis formano nell’intestino insieme al batterio Escherichia coli. Questi biofilm, molto robusti e resistenti, creano uno stato infiammatorio che, nel tempo, può contribuire alla comparsa di patologie anche serie come il morbo di Crohn e il cancro del colon.
Lactobacillus reuteri (uno dei componenti di NATURAFLORA LEI) produce sostanze capaci di distruggere i biofilm di Candida albicans e di inibire la formazione di ife da parte di questo micete, effetti osservati sia in provetta che in animali da laboratorio.
I polisaccaridi secreti da Lactobacillus crispatus (anch’esso contenuto in NATURAFLORA LEI) inibiscono la formazione di biofilm di Candida albicans, ma anche di batteri come Escherichia coli e Streptococcus agalactiae.
I giusti probiotici dunque si confermano preziosi alleati contro la candida, aiutando anche ad eliminare i biofilm che sono una delle cause delle recidive.
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