CANDIDA, COSA SONO LE IFE E PERCHÉ SONO COSÌ DANNOSE

Sapevi che gran parte della patogenicità della candida dipende dalla sua capacità di formare ife? In questo articolo vediamo cosa sono, perché sono così dannose, e cosa possiamo fare per limitarle.

Sappiamo che la candida, e specialmente la specie Candida albicans, è un microrganismo commensale che colonizza la bocca, il tratto grastointestinale, la pelle e l’apparato genitale femminile della maggior parte di noi. In condizioni normali non crea alcun disturbo, anzi secondo alcuni può avere anche funzioni utili. Ma in alcuni casi – principalmente quando le difese immunitarie o il microbiota subiscono alterazioni – la candida diventa patogena, e può dare origine a malattie più o meno gravi: dalla candidosi vaginale o orale fino a infezioni profonde e invasive nei pazienti gravemente debilitati.

La patogenicità di C. albicans è strettamente legata a una sua caratteristica peculiare: la capacità di mutare forma e comportarsi, a seconda della situazione, come un lievito oppure come una muffa.

Candida: lievito o muffa?

I lieviti sono funghi unicellulari con cellule tondeggianti che si riproducono per gemmazione: si forma lateralmente alla cellula madre una piccola protuberanza, la gemma, che poi si stacca dando origine alla cellula figlia.

candida in forma di lievito al microscopio elettronico
C. albicans in forma di lievito. Immagine al microscopio elettronico.

Le muffe al contrario sono funghi pluricellulari. Il loro “corpo” (micelio) è formato da un intrico di strutture filamentose che si chiamano ife.

muffa con ife al microscopio
Ingrandimento di muffa sulla superficie di una fragola. Si nota bene il micelio formato da ife ramificate.

Nella maggior parte dei casi lieviti e muffe sono organismi ben distinti. Ma la candida è in grado di assumere entrambe le forme a seconda della situazione.

Finché si trova sotto forma di lievito sulla superficie cutanea o sulle mucose della bocca e della vagina, la candida è un innocuo commensale che non crea alcun problema al suo ospite. Le analisi effettuate sia a livello orale che vaginale hanno dimostrato infatti che le persone colonizzate da candida esclusivamente in forma di lievito non hanno nessun sintomo. Il lievito non danneggia le mucose a cui aderisce, e le difese immunitarie lo “tengono d’occhio” ma senza intervenire con violenza – cioè senza scatenare reazioni infiammatorie.

In questa fotografia di C. albicans al microscopio si possono vedere, in verde, sia le cellule lievitiformi che una lunga ifa che attraversa tutta l’immagine.

Perché le ife della candida sono così dannose

Ma quando sviluppa le ife, e assume quindi la forma di muffa, ecco che la candida può diventare patogena. La muffa infatti non solo aderisce alla mucosa, ma è anche in grado di radicarvisi. Le sue ife penetrano nei tessuti grazie alla produzione di sostanze capaci di distruggere la membrana delle cellule epiteliali, che in questo modo vengono invase e danneggiate.

Una di queste sostanze tossiche prodotte dalle ife è la candidalisina. Si tratta di una piccola proteina capace di disgregare le cellule epiteliali e quindi provocare danno alle mucose. Quando le cellule del corpo rilevano la presenza di candidalisina, reagiscono con una risposta di allarme che porta a una forte attivazione delle difese immunitarie (e quindi sintomi).

La candidalisina inoltre aumenta la permeabilità delle mucose e dunque, a livello intestinale, contribuisce a creare quella situazione nota come Leaky Gut Syndrome, o intestino poroso (per sapere di più sull’intestino poroso leggi questo articolo). Per avere un’idea di come la ricerca scientifica continui a fare nuove scoperte anche in un ambito, quello della candidosi, che non è sicuramente una novità, è curioso osservare che la candidalisina è stata identificata solo nel 2016.

Per l’organismo è molto difficile eliminare l’esteso micelio formato dalle ife della candida. Questo infatti, a differenza delle piccole cellule di lievito, non può venire direttamente fagocitato dai globuli bianchi. Trasformandosi in muffa, quindi, la candida ha anche il vantaggio di sfuggire alle nostre difese immunitarie.

Perché la candida forma ife?

A questo punto sorge una domanda importante: perché in certi casi la candida produce ife, e in altri resta invece nella innocua forma di lievito?

La questione non è ancora del tutto chiara. È stato però dimostrato che i lattobacilli vaginali, e L. crispatus in particolare, producono sostanze capaci di inibire sia la crescita della candida che la formazione di ife. Un sano microbiota vaginale tiene quindi sotto controllo questo micete e gli impedisce di trasformarsi in muffa: quando il microbiota viene alterato la candida ha via libera, si moltiplica a dismisura e può produrre ife indisturbata.

Bisogna poi tenere in conto che la formazione di ife non basta a scatenare una candidosi. Si è visto infatti che la candida in forma di muffa è presente anche in donne completamente asintomatiche. Il motivo per cui, pur in presenza di ife, alcune persone non sviluppano sintomi può essere collegato in parte all’abbondanza del micete in vagina (spesso le donne che presentano sintomi hanno concentrazioni di candida molto maggiori), e in parte alla risposta dell’ospite. È stato osservato, infatti, che il sistema immunitario delle pazienti sintomatiche scatena contro le ife una risposta infiammatoria esagerata: queste persone avrebbero insomma una sorta di ipersensibilità alla candida.

Candida, come mantenerla innocua

Allora, possiamo fare qualcosa per assicurarci che la candida rimanga nella innocua forma di lievito e non cominci a produrre ife?

Da quello che abbiamo visto risulta evidente l’importanza di mantenere in buon equilibrio il microbiota vaginale, che rappresenta un fattore fondamentale per tenere sotto controllo la candida. A questo scopo dobbiamo adottare comportamenti corretti nella vita di ogni giorno, effettuare una giusta igiene intima e prestare particolare attenzione all’utilizzo di antibiotici.

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