CANDIDA, TUTTI I SINTOMI

Proviamo a cercare “sintomi candida” su un qualsiasi motore di ricerca, e la risposta sarà unanime: perdite, prurito e bruciore sono citati ovunque come i sintomi della candida vaginale. È la classica triade su cui spesso anche il ginecologo si basa per fare la sua diagnosi di candidosi. Sembra quindi logico concludere che se hai perdite vaginali, prurito e bruciore, allora hai la candida. Facile, no?

In realtà le cose sono più complesse. Riconoscere la candida dai sintomi non è semplice: sono svariati i disturbi vaginali che danno sintomi molto simili a quelli della candidosi. Vediamo allora quali sono i sintomi della candida, ma anche perché non dovresti fidarti solo dei sintomi per valutare se soffri o meno di candida.

Candida: i sintomi

La candidosi vulvovaginale si presenta tipicamente con intenso prurito, bruciore, irritazione, secrezioni vaginali diverse dal solito (spesso bianche e dense, “a ricotta”). In molti casi sono presenti anche disuria, cioè dolore alla minzione, e dispareunia, ovvero dolore durante i rapporti sessuali, entrambi dovuti all’infiammazione vulvovaginale.

Le perdite tipiche spesso indicano che la candida è presente in quantità molto abbondanti. Ma non sempre sono presenti: a volte si nota molto arrossamento e gonfiore ma perdite scarse o assenti. In questi casi è possibile che i sintomi siano dovuti soprattutto a una reazione allergica locale. Alcune donne infatti presentano una ipersensibilità alla candida, per cui hanno una risposta esagerata anche a minime quantità di questo micete che possono essere presenti in vagina e che la maggior parte delle persone tollera senza problemi.

(Se sei un uomo e pensi di avere la candida, leggi questo articolo).

Non fidarti dei sintomi

È vero, i sintomi più comunemente associati alla candida sono perdite, prurito e bruciore. Ma questo non significa che se presenti questi sintomi allora sicuramente soffri di candida.

Se prendiamo un gruppo di donne che lamentano i tre sintomi classici, facciamo loro un tampone vaginale e analizziamo in modo molto preciso i risultati, saremo sorpresi di scoprire che molte di loro non hanno in effetti la candida. Secondo studi scientifici, ben un terzo delle pazienti con tutti i sintomi di candida non mostra traccia di questo micete nel tampone vaginale!

In questi casi la causa dei sintomi è da ricercare in problematiche di altra natura, ad esempio:

  • vaginosi citolitica: una condizione in cui i lattobacilli vaginali, normalmente benefici, sono troppo abbondanti e danneggiano la mucosa vaginale

  • vaginite aerobia: infezione da parte di batteri intestinali come E. coli

  • tricomoniasi: infezione da parte del parassita Trichomonas vaginalis

  • vaginite atrofica: dovuta ad assottigliamento, secchezza e infiammazione della mucosa vaginale per carenza di estrogeni, comune soprattutto in menopausa

  • dermatosi vulvari, cioè malattie della cute come il lichen sclerosus o il lichen planus.

Sintomi di candida? Vai dal ginecologo!

Il messaggio, dunque, è che farsi da sole una diagnosi di candida è assolutamente sconsigliato. Soprattutto perché il passo successivo probabilmente sarà andare in farmacia e comprare una crema o degli ovuli antimicotici. Non solo questi medicinali sono inutili se non hai la candida, ma il loro utilizzo indiscriminato può far emergere specie di candida resistenti ai farmaci. E, nel frattempo, la reale causa dei tuoi disturbi non viene trattata.

Dunque il primo consiglio è, quando hai fastidi vaginali, di evitare il fai da te e consultare sempre il ginecologo. Purtroppo a volte anche i ginecologi fanno diagnosi di candida sbagliate—anzi, i dati dicono che è uno degli errori più frequenti. L’ideale quindi sarebbe integrare sempre la visita con il tampone vaginale. Anche perché, se effettivamente si tratta di candida, sapere esattamente di quale specie (ad esempio Candida albicans, Candida glabrata o altre) è importante per scegliere la terapia più efficace.

E tutto questo vale anche se soffri di candida ricorrente: quando avverti qualche fastidio, non dare per scontato che sia ancora lei! Parlane sempre con il tuo ginecologo.

E i test fai da te?

Purtroppo nemmeno gli autotest sono affidabili. I test più comunemente reperibili in farmacia, infatti, non individuano la presenza di candida, bensì sono semplici misuratori di pH. Se il pH è normale il risultato del test sarà che hai la candida.

Perché? Il presupposto è questo: le due più comuni infezioni vaginali sono candida e vaginosi batterica, e in caso di vaginosi batterica il pH risulta più elevato del normale. Se il pH è normale significa che non hai vaginosi batterica, e quindi devi avere la candida!

Ovviamente il problema è che un test di questo tipo non è in grado di discriminare tra candida e tutte le altre possibili problematiche diverse dalla vaginosi batterica. In più in caso di candida non sempre il pH vaginale è normale, ma potrebbe anche essere alterato: questo significa che un test negativo non è ancora sufficiente per escludere la candida. A voler essere precisi, l’unica cosa che questi test possono dirti è che se il risultato è positivo allora non hai vaginosi batterica.

IMPORTANTE: Ogni tipo di parere è sempre espresso nei termini dell’energetica dei sistemi viventi e non dovrà mai essere ritenuto una diagnosi e non dovrà mai essere considerato un parere medico. Il presente documento non è prescrizione medica ma contiene una serie di suggerimenti di ordine naturopatico. In caso di patologie accertate, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, è sempre doveroso rivolgersi ad un medico.