Se soffri di candidosi vaginale la colpa non è solo del fungo candida, ma anche del tuo sistema immunitario. Che non è troppo debole, come potresti pensare, bensì troppo attivo.
Sappiamo bene che i miceti del genere Candida sono normali componenti del microbiota orale, intestinale e genitale degli esseri umani. Questo significa che nella maggior parte dei casi popolano le mucose di bocca e faringe, intestino, vagina, senza creare alcun problema. Ma sappiamo anche che nelle persone con un sistema immunitario fortemente indebolito (immunodeficienza) la candida può causare malattie potenzialmente gravi: ne sono un esempio la candidosi orale nei soggetti affetti da HIV e le infezioni sistemiche, in cui attraverso il sangue la candida si diffonde in tutto il corpo, che colpiscono i pazienti terminali o in condizioni critiche.
Ma la candida vaginale è una cosa diversa. Non è collegata a situazioni di immunodeficienza: nella stragrande maggioranza dei casi le donne colpite sono, per il resto, assolutamente sane. Ciononostante i dati scientifici emersi negli ultimi anni indicano che il sistema immunitario gioca un ruolo chiave nello sviluppo della candida vaginale, anche se in modo in un certo senso opposto a quanto si osserva nelle infezioni orali e sistemiche. Colpevole sarebbe infatti una risposta immunitaria non troppo debole, bensì eccessiva e non ben regolata.
Vediamo allora in che modo il fungo candida e il sistema immunitario “congiurano” per dar luogo alla candidosi vaginale.
Il ruolo del sistema immunitario
Particolari caratteristiche legate al sistema immunitario determinano una maggiore o minore predisposizione individuale a soffrire di candida. Qui i fattori importanti in gioco sono due: la tolleranza alla candida della mucosa vaginale, e l’attività di una particolare classe di globuli bianchi chiamati neutrofili.
La soglia di tolleranza
Le prime cellule che interagiscono con la candida sono quelle che costituiscono la mucosa vaginale. Queste cellule epiteliali sono attrezzate per riconoscere gli agenti patogeni e allertare il sistema immunitario, in modo che intervenga per eliminarli.
La candida aderisce alla mucosa vaginale, ma questo non dà necessariamente il via alle risposte immunitarie: una certa quantità di miceti è infatti tollerata. Le cellule epiteliali reagiscono solo quando la concentrazione di candida supera una certa soglia. Questa soglia di tolleranza alla candida cambia da persona a persona, e (per ragioni ancora sconosciute) si è visto che in molte donne che soffrono di candidosi ricorrente è inferiore rispetto a chi non ne soffre. Questo significa che queste persone sono più sensibili del normale alla candida, cioè in pratica che anche piccole quantità del micete, normalmente innocue, sono sufficienti per scatenare tutta la sintomatologia.
I neutrofili
Una volta che la concentrazione di candida ha superato la loro soglia di tolleranza, le cellule dell’epitelio vaginale cominciano a mandare segnali che sono captati dal sistema immunitario e richiamano in vagina grandi quantità di neutrofili. A questo punto accade qualcosa di strano. I neutrofili sono specializzati nell’eliminare batteri e miceti fagocitandoli oppure intrappolandoli e poi uccidendoli. Ma, nelle donne con candidosi, i neutrofili non fanno il loro dovere e nonostante la loro massiccia presenza in vagina la concentrazione di candida non diminuisce.
Le ragioni di questo comportamento anomalo dei neutrofili non sono ancora ben chiare, ma studi molto recenti hanno messo in luce una possibilità interessante. È emerso infatti che nel fluido vaginale delle donne che soffrono di candidosi sono presenti particolari anticorpi diretti proprio contro i neutrofili: questi anticorpi da un lato inibiscono completamente la capacità dei neutrofili di uccidere la candida, e dall’altro li stimolano a produrre una maggior quantità di radicali liberi, con conseguenti danni ai tessuti.
Per quelle che sono le nostre attuali conoscenze, quindi, la predisposizione individuale alla candidosi potrebbe essere data dalla combinazione di: 1) una bassa tolleranza alla candida da parte dell’epitelio vaginale, e 2) la presenza di autoanticorpi contro i neutrofili. Questi due fattori causerebbero una risposta immunitaria allo stesso tempo eccessiva e inefficiente, durante la quale i principali responsabili della sintomatologia e dei danni ai tessuti sarebbero i neutrofili e non direttamente il fungo.
Il ruolo della candida
A partire da questa predisposizione individuale, la candidosi si scatena nel momento in cui particolari condizioni ambientali accentuano l’aggressività del fungo candida.
Come abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo, Candida albicans ha una caratteristica molto particolare: a seconda delle condizioni, può assumere forma di lievito oppure di muffa. Il lievito è un organismo relativamente innocuo: di norma l’epitelio vaginale lo tollera senza reagire. La muffa ha una maggiore aggressività in quanto produce tossine in grado di danneggiare i tessuti, e di conseguenza stimola più facilmente la reazione delle cellule epiteliali e la cascata di eventi che abbiamo descritto sopra.
Ma cosa fa sì che la candida passi dall’innocua forma di lievito a quella potenzialmente patogena di muffa?
I fattori che regolano il passaggio di Candida albicans da una forma all’altra sono molti e complessi, ma probabilmente un fattore decisivo è rappresentato dal microbiota vaginale. Un sano microbiota, infatti, gioca un ruolo chiave nel tenere sotto controllo la candida, impedendone la crescita eccessiva e mantenendo bassa la sua aggressività. Basti pensare che in un ambiente acido come quello che si crea quando il microbiota vaginale è dominato da lattobacilli, e in particolare da Lactobacillus crispatus, la trasformazione da lievito a muffa è inibita. In molti casi quindi potrebbe essere l’alterazione del microbiota vaginale a scatenare l’aggressività della candida. E infatti il fattore di rischio numero uno per lo sviluppo di candidosi sono le terapie antibiotiche, uno dei cui effetti collaterali è proprio quello di stravolgere completamente l’equilibrio del microbiota.
Alla luce di queste conoscenze sull’interazione tra candida e sistema immunitario, come intervenire nei casi di candidosi vaginale ricorrente?
Il programma di integrazione naturale sviluppato da NutraLabs insieme al Naturopata Milo Manfredini si concentra su due punti:
- riequilibrare il funzionamento del sistema immunitario con l’utilizzo di rimedi dall’azione antinfiammatoria (MICOTIROSOLO e CANDIERBE)
- riequilibrare il microbiota vaginale per ripristinare le naturali difese contro la candida grazie ai probiotici specifici NATURAFLORA LEI.
Per saperne di più leggi la nostra Guida!
Fonti scientifiche
Ardizzoni, A., Wheeler, R. T., & Pericolini, E. (2021). It takes two to tango: how a dysregulation of the innate immunity, coupled with Candida virulence, triggers VVC onset. Frontiers in Microbiology, 12, 692491. https://doi.org/10.3389/fmicb.2021.692491