EFFETTI COLLATERALI DEL FLUCONAZOLO: OCCHIO AL MICROBIOTA!

Il fluconazolo (Diflucan) è il farmaco più utilizzato contro la candida, sia per trattare un episodio acuto sia come profilassi delle forme ricorrenti. Nell’immediato è senza dubbio efficace, ma il fluconazolo può avere diversi effetti collaterali. Vediamo quali in questo articolo, dai più noti a quelli meno conosciuti.

Fluconazolo, gli effetti collaterali del bugiardino

Come per gran parte dei farmaci, sono molti gli effetti collaterali elencati nel bugiardino del fluconazolo. Per legge devono essere riportate tutte le reazioni avverse che siano state osservate, anche quelle estremamente rare, ma nella pratica gli effetti collaterali più comuni sono:

  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • dolori addominali
  • mal di testa
  • eruzioni e irritazioni cutanee.

Disturbi fastidiosi, dunque, ma non seri.

La preoccupazione maggiore riguarda gli effetti collaterali del fluconazolo sul fegato. Questi sono evidenziati dal fatto che, relativamente spesso (1-10% dei casi), durante la terapia si verifica un aumento delle transaminasi, gli enzimi epatici che vengono liberati nel sangue quando le cellule del fegato subiscono danni. Nella maggior parte dei casi si tratta di un effetto lieve, che non compromette il funzionamento del fegato nel suo complesso: potremmo dire che quest’organo è sotto pressione ma ce la fa. Danni più significativi, che possono manifestarsi con stanchezza, perdita di appetito, vomito e ittero, sono un effetto collaterale piuttosto raro e normalmente si verificano a seguito di un’assunzione di fluconazolo molto prolungata, o in persone immunocompromesse oppure che assumono contemporaneamente anche altri farmaci.

Attenzione anche alle interazioni farmacologiche. Il fluconazolo ha la potenzialità di aumentare o diminuire l’efficacia di molti medicinali, quindi se assumi qualsiasi altro farmaco (compresa la pillola anticoncezionale o “banali” antinfiammatori come l’ibuprofene) informa sempre il medico.

fluconazolo effetti collaterali

Fluconazolo e microbiota

Nel bugiardino non è menzionato, ma il fluconazolo ha anche un altro effetto collaterale: il suo utilizzo può alterare il microbiota vaginale, provocando disbiosi e compromettendo quindi le fisiologiche difese contro candida e altre infezioni.

È quanto emerge da due studi recenti.

Nel primo il microbiota vaginale di 14 donne con candidosi è stato analizzato prima e dopo terapia con fluconazolo. Nonostante l’antimicotico abbia migliorato la sintomatologia in tutte le pazienti, dopo la terapia molte non mostravano il microbiota “sano” che ci si sarebbe aspettato. Addirittura, tra i 10 soggetti che inizialmente avevano un microbiota dominato da lattobacilli, 4 hanno peggiorato, perdendo la dominanza lattobacillare. Complessivamente, dopo la terapia la struttura del microbiota è migliorata solo in due casi.

Il secondo studio ha interessato 20 pazienti con candidosi vulvovaginale acuta, a cui è stato somministrato solo un gel a base di probiotici oppure anche fluconazolo. Le pazienti che hanno assunto il farmaco al termine dello studio hanno mostrato una concentrazione di lattobacilli ridotta rispetto all’inizio. Mentre, al contrario, nel gruppo che non ha utilizzato fluconazolo i livelli di lattobacilli sono rimasti costanti.

Questi dati ci dicono che il fluconazolo, pur efficace nel bloccare la crescita della candida e risolvere l’episodio acuto, spesso non è in grado di migliorare la composizione del microbiota, e anzi può ulteriormente alterarla.

Quale effetto avrà allora nei casi di candidosi ricorrente? Scarso nel migliore dei casi, o addirittura negativo, dal momento che un microbiota vaginale alterato predispone notevolmente alla comparsa di candida. E, in effetti, i dati sulla sua efficacia a lungo termine sono sconfortanti: anche in caso di profilassi prolungate, non appena la terapia con fluconazolo viene interrotta molte pazienti riprendono rapidamente ad avere recidive.

Ecco perché, se soffri di candida ricorrente, i farmaci da soli non bastano.

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