I probiotici non possono mancare in un protocollo naturale contro la candida ricorrente. Ma quali scegliere? In questo articolo vediamo quali sono i 5 migliori probiotici per contrastare la candida, scientificamente provati.
Quando abbiamo un sano microbiota protettivo, la candida non ci fa paura. I batteri buoni del microbiota la tengono sotto controllo, evitando che proliferi in modo eccessivo e che diventi aggressiva, e sorvegliano anche il sistema immunitario per evitare che la attacchi. Esiste insomma un naturale equilibrio all’interno del quale la candida ha il suo posto e non crea danni.
Se soffri di candidosi ricorrente significa che questo equilibrio si è rotto. Il modo corretto di affrontare la situazione, allora, non è cercare di sterminare la candida (obiettivo, oltre tutto, impossibile), ma aiutare l’organismo a ristabilire l’equilibrio che farà tornare la candida nel ruolo di innocuo commensale. Una parte importante di questo programma consiste nel ripristinare il microbiota protettivo, e in questo ci vengono in aiuto i probiotici. Che però devono essere quelli giusti.
Vediamo allora, dati scientifici alla mano, quali sono i 5 migliori probiotici da provare se soffri di candida.
Lactobacillus crispatus
Lactobacillus crispatus è uno dei migliori probiotici per la salute della donna in generale, e contro la candida in particolare.
Un microbiota vaginale sano è composto prevalentemente da lattobacilli. Sebbene possa contenerne molte specie diverse, in genere è dominato da una sola di queste, e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di Lactobacillus crispatus, L. iners, L. gasseri oppure L. jensenii.
Il microbiota vaginale dominato da Lactobacillus crispatus rappresenta la situazione migliore per la donna. Rispetto a tutti gli altri lattobacilli vaginali, infatti, Lactobacillus crispatus è quello che protegge di più nei confronti di numerose problematiche uroginecologiche, tra cui vaginosi batterica, vaginiti, malattie a trasmissione sessuale, infezioni urinarie, vulvodinia, complicanze della gestazione.
E anche candida: studi scientifici, infatti, hanno scoperto che il microbiota delle donne che soffrono di candida ricorrente contiene quantità maggiori di Lactobacillus iners ed è più povero di Lactobacillus crispatus rispetto a quelle che non ne soffrono. Possiamo concluderne che Lactobacillus crispatus ha la capacità di proteggere l’ambiente vaginale dalla candidosi, come confermano anche alcuni studi in provetta da cui è emerso che questo lattobacillo inibisce la crescita della candida e la sua adesione alle pareti vaginali, esercita azione fungicida, inibisce la formazione di ife e stimola la capacità delle cellule vaginali di difendersi contro il micete.
Se non sei così fortunata da avere naturalmente grandi quantità di Lactobacillus crispatus, assumerlo dall’esterno come probiotico è un buon modo per arricchire di questo batterio benefico il microbiota vaginale e quindi ritrovare una naturale protezione dalla candidosi. Non solo! Uno studio recente ha dimostrato che l’assunzione di Lactobacillus crispatus come monoterapia (quindi solo L. crispatus, senza farmaci) in caso di candida acuta ha portato a una importante riduzione dei sintomi, mentre nelle donne che hanno assunto un placebo i miglioramenti sono stati molto più ridotti.
IMPORTANTE! Per i suoi integratori, NutraLabs ha scelto il migliore Lactobacillus crispatus in commercio: il ceppo CNCM I-5095.
Studi scientifici hanno dimostrato che Lactobacillus crispatus CNCM I-5095:
- Sopravvive a temperatura ambiente, quindi non necessita di refrigerazione per restare vivo e vitale. Si tratta di una caratteristica importante, perché è facile che in qualche punto del processo di distribuzione dei probiotici la catena del freddo si rompa.
- Colonizza la vagina già dopo soli 7 giorni di assunzione orale. Fattore fondamentale perché l’azione benefica di Lactobacillus crispatus dipende dalla sua capacità di arrivare in vagina (da cui poi potrà raggiungere anche la vescica).
Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri
Lactobacillus rhamnosus è in assoluto il probiotico su sui esiste il maggior numero di dati scientifici, e la coppia L. rhamnosus-L. reuteri è la formulazione più largamente studiata e utilizzata in ambito ginecologico.
In relazione alla candida vaginale, uno studio clinico ha valutato cosa succede se alla terapia con fluconazolo si fa seguire l’assunzione di Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, oppure placebo, per un mese. Alla fine del mese di integrazione, il 90% delle donne che hanno assunto i probiotici non hanno più sintomi né candida nel tampone vaginale; tra quelle che hanno assunto il placebo, al contrario, il 66% non hanno più sintomi e solo il 62% ha un tampone vaginale negativo.
Sia L. rhamnosus che L. reuteri sono attivi anche a livello intestinale, dove aiutano a ripristinare e mantenere l’eubiosi del microbiota grazie alla loro azione di contrasto dei microrganismi potenzialmente patogeni e al supporto della flora benefica, dialogano con il sistema immunitario evitando le infiammazioni eccessive, mantengono una corretta permeabilità intestinale.
In particolare, studi di laboratorio effettuati su ricostruzioni di tessuto intestinale hanno mostrato che L. rhamnosus interagisce con Candida albicans a più livelli (sottraendole nutrimento, producendo sostanze dall’azione antimicotica) con il risultato che il fungo rallenta la propria proliferazione e non riesce a formare ife. Insomma grazie a L. rhamnosus si instaura quell’equilibrio di cui parlavamo all’inizio, dove la candida non sviluppa la propria patogenicità e non crea danni alla mucosa.
L. rhamnosus e L. reuteri rientrano a buon diritto tra i migliori probiotici contro la candida, quindi, anche per la loro imprescindibile capacità di contrastare il micete anche a livello intestinale.
Lactobacillus plantarum
Lactobacillus plantarum è un lattobacillo che fa parte del normale microbiota vaginale. In ambito ginecologico, il suo utilizzo come probiotico è stato studiato soprattutto in relazione proprio alla candida vaginale. Somministrato dopo la terapia farmacologica, L. plantarum si è mostrato in grado di migliorare la risoluzione dei sintomi rispetto al solo farmaco antimicotico e di ridurre il rischio di recidive. Uno studio recentissimo ha inoltre dimostrato che, utilizzato come unica terapia dell’episodio acuto di candida, ha la stessa efficacia dell’antimicotico miconazolo.
Saccharomyces cerevisiae
Tra i migliori probiotici contro la candida bisogna citare infine Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856, un innovativo lievito probiotico la cui utilità per la salute della donna è stata confermata da diversi lavori scientifici.
In merito alla candida vaginale è stato sperimentato prima di tutto sui topi, dimostrandosi capace di potenziare le difese immunitarie contro la candida, inibire la formazione di ife da parte del micete ed eliminarlo con la stessa efficacia del fluconazolo.
Basandosi su questi brillanti risultati si è poi passati alla sperimentazione clinica su donne affette da candida vaginale, tutte trattate con farmaco antimicotico per curare l’episodio acuto in corso, e poi metà con Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 e l’altra metà con placebo, per due mesi. Dallo studio emerge che la terapia antimicotica riduce la colonizzazione vaginale da candida in tutte le pazienti; ma una volta terminato l’antimicotico, mentre in quelle che assumono il placebo la candida torna rapidamente ai valori iniziali, in quelle che assumono Saccharomyces cerevisiae rimane a livelli bassi per tutta la durata del trattamento. Con l’esito che nel gruppo del probiotico il numero di recidive di candida è circa la metà rispetto al gruppo del placebo.
L’associazione di Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 con i lattobacilli probiotici elencati sopra è particolarmente interessante per almeno due ragioni. Anzitutto Saccharomyces cerevisiae, essendo un lievito, al contrario dei lattobacilli è costitutivamente resistente agli antibiotici: questo significa che la sua efficacia si mantiene anche durante eventuali terapie antibiotiche. Un fattore importante, dal momento che proprio l’utilizzo di antibiotici è uno dei principali fattori di rischio per la candida. In secondo luogo è stato dimostrato che la presenza di Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 potenzia l’azione anti candida dei lattobacilli probiotici, rendendo quindi ancora più efficace la formulazione.
Fonti scientifiche
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