CONOSCIAMO LA VAGINOSI BATTERICA

La vaginosi batterica è la più comune infezione vaginale, e riguarda milioni di donne in tutto il mondo. Spesso ha pochi sintomi o anche nessuno; tuttavia può creare complicanze serie. In questo articolo approfondiamo di cosa si tratta, quali rischi per la salute comporta, e soprattutto come affrontarla e guarire definitivamente.

Cos’è la vaginosi batterica e come riconoscerla

La vaginosi batterica è un disturbo caratterizzato da una disbiosi del microbiota vaginale, ovvero un’alterazione del normale equilibrio dei microrganismi che popolano la vagina. In condizioni normali la flora vaginale è dominata dai lattobacilli, batteri benefici che producono acido lattico e mantengono il pH vaginale acido (inferiore a 4,5), proteggendo la vagina da infezioni e proliferazione di batteri dannosi.

Nella vaginosi batterica si osserva una riduzione dei lattobacilli e una espansione di batteri anaerobi, tra cui Gardnerella vaginalisPrevotella biviaAtopobium vaginae e molti altri. Si tratta di normali componenti del microbiota, che però di solito sono presenti in concentrazioni molto ridotte: in caso di vaginosi batterica questi batteri prendono il sopravvento, formando spessi biofilm sulle pareti della vagina e arrivando a dominare la flora vaginale.

Questo determina i tipici sintomi della vaginosi batterica. Il più comune (e spesso unico) è un cattivo odore di pesce, dovuto ai composti organici volatili prodotti dai batteri. Di norma non è presente un’infiammazione manifesta, probabilmente perché i batteri responsabili della vaginosi manipolano attivamente le difese immunitarie vaginali, inibendo risposte intense che li danneggerebbero. Tuttavia in alcuni casi possono presentarsi anche bruciore o prurito vaginale e dolore durante la minzione. Inoltre il pH vaginale aumenta.

Complicanze della vaginosi batterica

Nonostante la scarsità di sintomi, se andiamo ad analizzare la situazione vaginale più da vicino ci accorgiamo che i batteri stanno creando danni. Gli enzimi da essi prodotti, infatti, degradano lo strato protettivo di muco che normalmente ricopre le pareti vaginali, e che in caso di vaginosi batterica si fa più sottile. Mentre allo stesso tempo, nel tentativo di sbarazzarsi dei batteri, la mucosa si desquama abbondantemente.

Tutto ciò compromette la funzione di barriera difensiva della mucosa vaginale e facilita l’invasione da parte di altri microrganismi ben più pericolosi. Le donne che soffrono di vaginosi batterica infatti corrono un maggior rischio di contrarre tutte le malattie a trasmissione sessuale, tra cui HIV, papillomavirus, clamidia. E di sviluppare la malattia infiammatoria pelvica, dovuta alla diffusione di batteri verso l’utero e le ovaie, con conseguenti problemi di infertilità.

Mentre durante la gravidanza la presenza di vaginosi batterica aumenta il rischio di aborto spontaneo e parto pretermine. È stato stimato che addirittura un terzo dei parti prematuri siano da imputare a infezioni vaginali, e tra queste prevalentemente alla vaginosi batterica.

vaginosi batterica

Come affrontare la vaginosi batterica

La terapia standard della vaginosi batterica si basa su antibiotici come metronidazolo e clindamicina, ma purtroppo le recidive sono molto comuni. Questo è dovuto in parte al fatto che, come abbiamo accennato, i batteri responsabili della vaginosi formano biofilm, e il biofilm stesso li protegge dall’azione degli antibiotici.

Ma se anche i farmaci eradicassero i microrganismi responsabili della vaginosi, il loro grande limite sta nel fatto che difficilmente sono in grado di ripristinare un microbiota vaginale ottimale, che rappresenta la difesa più naturale e sicura contro la vaginosi batterica. Gli studi dimostrano infatti che, dopo terapia con metronidazolo, anche se la maggior parte delle pazienti risultano guarite solo poche di esse hanno una flora vaginale dominata da Lactobacillus crispatus, il batterio di gran lunga più protettivo per la salute della donna. Questo significa che il rischio di una recidiva è dietro l’angolo.

Per risolvere in modo definitivo un problema di vaginosi batterica non basta eliminare i batteri “cattivi”, ma è indispensabile anche ripristinare quelli “buoni”. E il modo migliore per farlo è assumere un probiotico specifico che contenga L. crispatus, in modo da favorire la colonizzazione di questo batterio fondamentale per la salute femminile. Gli studi confermano che se, dopo aver trattato la vaginosi batterica con antibiotici, si utilizza L. crispatus, il rischio di recidive si riduce notevolmente.

Per approfondire:
Scopri le differenze tra vaginosi batterica e vaginite aerobica in questo articolo
Esplora il collegamento tra vaginosi batterica e candida vaginale in questo articolo

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