Quali sono le cause della vaginosi batterica e come si sviluppa questa patologia? Come fare per debellarla definitivamente?
La vaginosi batterica (vedi questo articolo per una panoramica) è una condizione estremamente comune: si stima che in tutto il mondo ne soffra circa una donna su quattro. E, quel che è peggio, ha un tasso di recidive altissimo: dopo che il primo episodio è guarito, l’80% delle pazienti ne riporta un altro entro tre mesi.
Ciononostante, e nonostante da più di 60 anni i ricercatori si interroghino sulla sua patogenesi, le cause della vaginosi batterica sono rimaste per molto tempo misteriose, e tuttora non sono completamente chiare. Negli ultimi anni però la ricerca scientifica ha fatto grandi passi avanti nel comprendere le cause della vaginosi batterica, patologia che non rappresenta solo un grosso disagio ma anche un serio rischio per la salute della donna, poiché aumenta il rischio di contrarre malattie come clamidia e HIV e, in gravidanza, di avere un aborto spontaneo o un parto prematuro.
Cause della vaginosi batterica: Gardnerella e non solo
Per molto tempo si è pensato che la vaginosi batterica fosse essenzialmente un’infezione causata dal batterio Gardnerella. L’osservazione che Gardnerella fa parte del microbiota vaginale di moltissime donne sane, però, ha messo in discussione questa idea. Si è compreso che le cause della vaginosi batterica sono più complesse e che il colpevole non è un solo batterio bensì due condizioni che si verificano contemporaneamente:
- perdita dei benefici lattobacilli produttori di acido lattico
- proliferazione di molte specie, tra cui c’è sì Gardnerella, ma anche Prevotella, Atopobium, Mobiluncus, Megasphaera, Sneathia… e la lista potrebbe proseguire. Gardnerella è l’unico che viene rilevato dai normali tamponi, perché gli altri sono estremamente delicati e appena prelevati dall’ambiente vaginale muoiono rapidamente.
La maggior parte di questi batteri sono normali componenti del microbiota vaginale, di solito presenti in quantità molto piccole, che durante la vaginosi batterica si moltiplicano a dismisura. Il microbiota subisce così una vera e propria rivoluzione.
Ma perché?
Secondo le ipotesi più recenti, Gardnerella ha un ruolo di primo piano nel dare inizio al processo.
Anzitutto ci si è resi conto che Gardnerella non è un batterio solo, ma un genere complesso che comprende batteri molto diversi tra loro. Le specie o sottospecie identificate nelle donne che soffrono di vaginosi batterica sono più aggressive di quelle presenti nelle donne sane: riescono a dislocare i lattobacilli adesi alla mucosa vaginale, prendendo il loro posto e iniziando a formare un biofilm. Nella maggior parte dei casi, probabilmente, questi ceppi particolarmente virulenti vengono trasmessi alla donna dal suo partner attraverso i rapporti sessuali.
Gardnerella inizia dunque a formare un biofilm sulla superficie della vagina. E questo biofilm è il microambiente ideale per la proliferazione degli altri batteri di cui abbiamo parlato, che vi trovano protezione e nutrimento e dunque si moltiplicano molto di più di quanto non riuscissero a fare in un ambiente dominato dai lattobacilli. Non solo: a loro volta producono sostanze che stimolano la crescita e l’aggressività di Gardnerella, in una sinergia tanto proficua per i batteri quanto deleteria per la donna.

I fattori di rischio
Dal momento che la vaginosi batterica inizia con la trasmissione sessuale di ceppi virulenti di Gardnerella, i più importanti fattori che aumentano il rischio di sviluppare questa malattia sono quelli legati alla sessualità:
- avere un nuovo partner (questo è il fattore di rischio più significativo per l’insorgenza della vaginosi batterica, mentre un partner regolare è un fattore di rischio per le recidive, perché il partner non trattato continua a trasmettere i batteri patogeni alla donna)
- avere molti partner
- avere rapporti non protetti.
Inoltre contribuiscono alle cause di vaginosi batterica tutti quei fattori che alterano l’equilibrio del microbiota vaginale, riducendo i benefici lattobacilli e rendendo più facile la proliferazione dei patogeni. Ad esempio:
- terapie antibiotiche
- lavande vaginali
- igiene intima eccessiva e con prodotti aggressivi.
L’importanza di Lactobacillus crispatus
Attenzione: la trasmissione sessuale di Gardnerella non causa necessariamente vaginosi batterica. Lo dimostra il fatto che, indipendentemente dai fattori sessuali, le donne con un microbiota vaginale naturalmente dominato da L. crispatus hanno un rischio molto più basso di sviluppare vaginosi batterica. Questo perché L. crispatus, tra tutti i lattobacilli, è quello maggiormente in grado di proteggere la vagina e di opporsi alla colonizzazione da parte di altri microrganismi.
E una delle cause per cui le recidive di vaginosi batterica sono così frequenti, a parte la reinfezione da parte del partner, è che gli antibiotici utilizzati per la terapia, anche quando riescono a eradicare i batteri responsabili, non sono però in grado di ristabilire un microbiota vaginale ottimane. Gli studi dimostrano infatti che, dopo terapia con metronidazolo, anche se la maggior parte delle pazienti risultano guarite solo poche di esse hanno una flora vaginale dominata da L. crispatus.
Per superare definitivamente la vaginosi batterica non basta eliminare i batteri dannosi, ma è altrettanto importante reintrodurre quelli benefici. La strategia più efficace consiste nell’assumere un probiotico specifico che contenga L. crispatus, al fine di promuovere la colonizzazione di questo microrganismo fondamentale per il benessere femminile. Le ricerche confermano che, dopo il trattamento antibiotico per la vaginosi, l’utilizzo di L. crispatus riduce notevolmente il rischio di recidive, garantendo una protezione a lungo termine.
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